La SEO off-site , denominato anche SEO off-page, delinea tutte le azioni applicate al di fuori del sito al fine di agire sulle classifiche all'interno delle pagine dei risultati dei motori di ricerca (SERP).
Quindi lo scopo della SEO off-site è di aiutare sul web un sito, incrementandone così la popolarità. Importante precisare, che in una strategia di SEO off site, la freshness, ovvero la frequenza con cui il nostro sito viene linkato o menzionato, è un aspetto fondamentale da considerare, perché i motori di ricerca utilizzano i collegamenti a ritroso come indicazioni della qualità dei contenuti collegati, e quindi un sito con molti backlink di alto valore di solito si posiziona meglio di un sito altrimenti uguale con meno backlink. Prima del 2.0, quando il web non era fatto di legami e i social media non sussistevano, l’attività SEO off-site protendeva a coincidere con quella del link building. Con l’introduzione di un nuovo algoritmo di Google ( Google Penguin), che gratifica la qualità popolare, la link building è divenuta più complessa. Adesso la SEO off-site tende: ad incrementare la popolarità del sito iniziando ad investire in comparatori di prezzo o in pubblicità su AdWords, a ottenere il massimo rendimento sui social network coinvolgendo degli opinion leader, e a partecipare in forum e blog di settore. Dal grafico di Moz si può notare come le attività delle SEO off-site svolgono ancora un ruolo importante nella capacità di classificazione di una pagina web; Quindi i dati sui fattori di ranking del motore di ricerca mostrano che i fattori correlati al SEO esterni al sito probabilmente (poiché non è conosciuto il nuovo algoritmo di Google) portano oltre il 50% del peso del fattore di ranking.
Nel 2012 ci fu Google Penguin; e quindi dal 2012 (gradualmente) furono colpiti tutti i siti che facevano attività di Link building di scarsa qualità o con l’unico scopo di ottenere link in entrata. Inizialmente Penguin è stato lanciato come un "filtro" separato attraverso il quale sono stati trasmessi i risultati di ricerca, ma nel settembre del 2016, Google ha annunciato che Penguin era diventato parte dell'algoritmo di ranking del motore di ricerca principale. Prima di questa data i siti web acquistavano link ( infatti esistevano agenzie apposite, proprietarie dell’hosting di migliaia di siti, che vendevano dei veri pacchetti di link) ed utilizzavano link totalmente fuori dal loro target di clientela o link da siti di scarsa qualità. Con queste pratiche, ovviamente avevano un ranking alto, ma con Penguin tali siti subirono penalizzazioni, che causarono la perdita di posizionamento irrecuperabile. A causa delle loro azioni scorrette, i tali siti furono costretti a lasciar morire (metaforicamente) i domini penalizzati per crearne di nuovi. Dopo Penguin molti siti intraprendono periodicamente il monitoraggio tramite alcune metriche dello stato di salute del loro sito, assicurandosi così di non rischiare penalizzazione dall’algoritmo Esistono molti tool (gratuiti e non) in grado di monitorare di monitorare l’authority e la popolarità dei siti che inviano al sito backlink, la qualità del contenuto delle pagine in cui viene menzionato il sito e altri elementi come l’usabilità o l’utilizzo di banner pubblicitari. Ad esempio Open Site Explore, analizza la qualità dei siti che inviano link al sito. Questo tool semplifica la raccolta, l'ordinamento e l'esportazione dei dati dei collegamenti. È costruito con velocità e accessibilità in prima linea e fornisce un'enorme quantità di informazioni sui collegamenti a qualsiasi pagina o sito. L’analisi di qualità di Open Site Explore si avvale di ben 17 fattori direttamente collegati con le penalizzazioni su Google. Se tramite questi tool ci accorgiamo di una possibile penalizzazione a causa di un sito di scarsa qualità che ci inviano link , è necessario far rimuovere il link incriminante tramite lo strumento Disavow Tool . Importante è utilizzare questo strumento solo in casi gravi e quindi non utilizzarlo eccessivamente, perché potrebbe causare ranking negativo nei risultati di ricerca di Google. In sostanza, quindi nell’era post Penguin la maniera migliore per un sito web di ottenere dei link in entrata è creare contenuti di qualità che siano coerenti con i propri prodotti e proporli nel modo migliore e al pubblico potenzialmente più interessato.